Ai piedi di Monte Mario ,esattamente vicino all’ attuale città giudiziaria,sorge Borgo San Lazzaro ,antico luogo dove i pellegrini provenienti dalla Francia e dal Nord Europa sostavano in cerca di ristoro. Per giungervi, percorrevano la lunga via Francigena chiamata anche via Romea. La strada corrispondeva alla via Cassia e i pellegrini, per evitare le zone vicino al Tevere di difficile percorribilità a causa del fango, deviavano per la via Trionfale, scendendo fino al borgo. Il luogo in esame era composto da una torretta di difesa , una locanda gestita da vignaioli e fornaciai e da una stazione postale. Chi desiderava ,si fermava in preghiera in una cappelletta dedicata a Maria Maddalena, che un medico colpito dalla lebbra e poi guarito fece edificare nel 1118, sotto il pontificato di Gregorio VIII. In seguito fu costruito un lazzaretto e una chiesa detta appunto San Lazzaro dei lebbrosi. Intorno al 1278, un documento ci informa che la chiesa, originariamente ad un'unica navata,fu trasformata a tre navate. All’esterno,oggi, si presenta come una struttura semplice con tetto a spioventi e una lastra di marmo posta sulla facciata con lo stemma del Capitolo Vaticano, in alto un rosone e due finestre monofore . Il pittore Achille Pinelli, figlio del più famoso Bartolomeo, nella sua molteplice produzione di circa 200 acquerelli, disegnò la facciata della chiesa evidenziando un campanile posto a destra in due piani invece dell’ attuale con una campana. All’ interno del luogo sacro si notano 6 colonne con capitelli di stili differenti. Sul soffitto ligneo ci sono tracce di disegni geometrici e sul muro dell’ altare maggiore resti di una scritta “ Salvator mundi salva nos ” con l ' immagine di Dio. Durante il sacco di Roma (1527),la chiesetta fu notevolmente danneggiata e in seguito restaurata per divenire parrocchia filiale di San Pietro fino al 1828. Di qui il degrado sino al totale crollo del lazzaretto per via di forti piogge. Tra il 2002 e il 2004, la Soprintendenza ai beni architettonici ,ne ha voluto elaborare un programma di restauro, cercando di impermeabilizzare il tetto e la pavimentazione e anche di riportare allo splendore per quanto possibile gli antichi affreschi posti sul catino absidale dell’ altare maggiore. Ad ora, San Lazzaro dei Lebbrosi ,è aperta di domenica ,quando si celebra la messa ,alle 10.30 del mattino .I giovani ,in particolare ,vi si recano per venerare la Madonna di Bell’Amore protettrice dei futuri sposi e della famiglia cristiana.
Federica Pansadoro
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