Originariamente costruita sulle basi della cappella appartenuta all’Arciconfraternita del Gonfalone, la Chiesa della Maddalena, è situata nell’omonima piazza, nel rione Colonna nel centro storico di Roma. Questo tempio è già ricordato nel catalogo di Torino del 1320, mentre nel 1586 Camillo de Lellis, fondatore dell’ordine dei Ministri degli Infermi, volle inglobare le case antistanti la chiesa, per dar luogo ad un monastero, che ospitasse la comunità religiosa.
L’architettura interna, in stile tardo barocco, fu curata in particolare dall’architetto Giovan Battista De Rossi e da Carlo Fontana. Nel 1673 il Fontana elaborò un nuovo disegno della Chiesa, ma poté solo realizzare il “Cappellone della Croce”, posto a sinistra della cupola, differenziandosi, da quello di destra e dal sottarco absidale, per le differenti decorazioni. A sinistra troviamo la Cappella dedicata a San Nicola di Bari che fu riccamente ornata, a differenza di quella a destra, dedicata a San Camillo De Lellis. L’altare marmoreo fu progettato e realizzato dall’architetto De Rossi, con l’aiuto, nella parte finale, di Carlo Francesco Bizzaccheri.
La cappella dell’altare maggiore presenta il catino absidale affrescato (Gesù con a destra una Maddalena dai capelli biondi) e una tavola sopra l’altare con la Maddalena in preghiera. La facciata fu realizzata in seguito dall’architetto Giuseppe Sardi nel 1735. Volle ideare quattro nicchie con i Santi Camillo de Lellis e Filippo Neri, nella parte inferiore, e Santa Maria Maddalena e Santa Marta in quella superiore. Le statue in marmo inferiori furono opera di Paolo Campana, quelle superiori di Joseph Canard. Tutte le decorazioni che troviamo sono in stile rococò. Anche all’interno della Chiesa furono eseguiti dei decori: da rilevare quelli della cantoria e della sagrestia. La cantoria, opera di Domenico Barbiani, fu realizzata tra il 1728 e il 1736. Furono collocate quattro statue di legno laccato bianco, tra cui due poste vicino all’organo, nella parte superiore, raffiguranti la Fede e la Religione vicino a quattro angeli alati e, nella parte inferiore, la Speranza e la Carità. Altro ambiente di notevole bellezza è la già citata sacrestia: all’interno del luogo troviamo sei credenzoni di finto alabastro, e la volta, dipinta da Gerolamo Pesce, con la raffigurazione della Madonna che accoglie il Santo Padre Nostro, ovvero la gloria di San Camillo de Lellis e San Filippo Neri.
L’interno presenta tre finestre ripetute nella parete di fronte con l’uso del trompe d’oil. Nel 1987 il Genio Civile intervenne sulla facciata, con la consulenza artistica del professor Borsi. La facciata ha subito un rifacimento della parte summittale, sul timpano e i torcioni, a seguito di cadute di intonaco. La facciata, ancor oggi, richiede un intervento di consolidamento e restauro. All’interno, la Chiesa soffre di problemi di umidità, in particolare di quella ascendente che ha portato un evidente degrado degli apparati decorativi, a pitture e marmo.
Federica Pansadoro
http://www.lottimista.com/cultura/arte/1319-chiesa-della-maddalena-lo-splendore-del-barocco.html
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