Più di 90mila visitatori in tre mesi all’esposizione all’interno dell’ambasciata di FranciaHa riscosso un grande successo di pubblico la mostra Dalle collezioni rinascimentali ad ambasciata di Francia, inaugurata nel dicembre 2010 alla presenza di grandi personalità del mondo dei beni culturali e di importanti politici. Ad oggi, infatti, essa conta un’affluenza di più 90mila visitatori.
L’evento è curato dal Professor Francesco Buranelli, Segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, e dall’Architetto Roberto Cecchi, Segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali. L’esposizione presenta una preziosa raccolta di opere d’arte iniziata da papa Paolo III Farnese, e continuata da suo nipote, il cardinale Alessandro Farnese. Nel 1587 la moglie di Ottavio Farnese, Margherita d’Austria, volle con la sua eredità contribuire alla collezione, arricchendola con preziose opere appartenute in precedenza a Lorenzo de’ Medici. I capolavori esposti sono 150 e provengono dalle prestigiose pinacoteche di Parma e Bologna, ma anche dal museo di Capodimonte.
Il palazzo fu progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, collaboratore di Raffaello nella realizzazione della basilica di San Pietro e nipote di famosi architetti, il quale disegnò questo grande edificio quadrato, chiamato il “dado Farnese”, atto ad ospitare Pierluigi e Ranuccio, i figli del futuro Papa. Nel 1514 iniziarono i lavori, sospesi durante il Sacco di Roma del 1527. In seguito il figlio più piccolo, Ranuccio, mori e il Sangallo fu costretto a modificare il progetto adibendo la costruzione a dimora papale. Venne aggiunta una piazza pavimentata con dei mattoni, arricchita in seguito con due fontane aventi delle vasche di granito egiziano, provenienti dalle terme di Caracalla. La facciata principale, in laterizio e travertino, costruita tra il 1514 e il 1534, è lunga 57 metri e alta 29, e si presenta come imponente ed austera. Fu terminata nel 1546 da Michelangelo il quale rialzando l’ultimo piano, aggiunse, un cornicione ornato con dei gigli di Firenze. Disegnò anche una nuova finestra per il balcone centrale e lo stemma del Papa. La morte del pontefice interruppe nuovamente i lavori nel 1549, che furono poi ripresi dal nipote dello stesso e seguiti professionalmente dal Vignola.
L’esposizione inizia dal piano terra, attraversando il giardino e il cortile, fino a giungere al piano nobile, dove per l’occasione sono stati ricollocati mobili e arredi del passato. Tra le opere più apprezzate citiamo la statua di Atlante e quella dei Daci prigionieri, poste ai lati della sala degli Imperatori e Filosofi, e lo studiolo proveniente dal Museo di Ecouen, mobile rinascimentale utilizzato per conservare le monete. La sala dei fasti Farnesiani, ora studio dell’ambasciatore di Francia, presenta un soffitto dipinto da Francesco Salviati nel 1552 con scene di gesta di condottieri Farnese e la rappresentazione della pace di Nizza tra Carlo V e Francesco I nel 1538. Nel cortile, infine, sono stati riproposti grazie all’aiuto della tecnologia le imponenti figure del Toro Farnese, dell’Ercole latino e dell’Ercole Farnese. Tutta la realizzazione è stata eseguita in collaborazione con l’ambasciata di Francia che da tempo ha la sua sede nel palazzo.
Federica Pansadoro
http://www.lottimista.com/cultura/arte/1429-palazzo-farnese-lo-splendore-del-rinascimento-romano.html
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